venerdì 20 gennaio 2023

Sei

 



Sei


Ci sono orme 

sulla riva dei pensieri

e una folla di voci

che canta il tuo nome

e piume colorate

all'orizzonte

cornice di un tramonto 

rosso fuoco

che sfuma al risveglio

in un'alba improvvisa

Allora la memoria è un inganno

si perde i dettagli

ma il sogno resta:

Sei

sei come sempre

ti vedo sui tacchi 

che idossi

pur essendo a piedi nudi

e quel vestito originale 

dalle pieghe, asimmetriche

che cade dolcemente

come i tuoi capelli

ribelli

protagonisti di ogni scatto 

che, sicuro, cerca di afferrarti 

per poi lasciarti andare

sconfitto, turbato

incantato,

sopraffatto dai tuoi occhi

nei quali mi perdo

ogni volta che ti cerco.


Regina Re


A Selena Palma 

sabato 7 gennaio 2023

Stop


 


Stop


A questo punto fermo il tempo che sta di nuovo prendendo il sopravvento.

Devo essere ferma e lasciare che il mondo si muova liberamente. Mai incatenarsi ad una giostra pazza. 

A me la velocità spaventa, l'ebbrezza non mi attira. 

L'immobilità è l'unica condizione possibile per analizzare dettagli che sfuggono al controllo.

L'unico modo per essere padroni è sottomettersi alla nostra natura piena di limiti.


Regina Re

martedì 3 gennaio 2023

Il volo


 


Il volo


La mia anima resta sempre a metà

Lo slancio verso l’alto mi ricorda

e mi riporta 

nella dura realtà 

di un io che non si stanca

e non si piega

ma arranca e a fatica si rialza

tra sorrisi beffardi 

i prego senza grazia

esticazzi, che non aggiungo

Ma lo penso

ed è per questo

che mi distraggo, oggi

tra un ego e un altro,

ma lascio ad altri le promesse

e le pretese

e le attese, che io non ho



Regina Re

lunedì 2 gennaio 2023

La logica delle note sparse

 





La logica delle note sparse


Se questo spazio avesse una forma

sarebbe aria pulita che sposta nuvole grigie

in un cielo, dove puoi sempre disegnare

Io il cielo lo guardo sempre 

con la terra tra i denti

e una smorfia di sorriso 

e rughe da contare

Se guardo in alto non è per ambizione,

sfuggo solo la voragine 

e vado oltre,

camminando spavalda 

sul filo dei miei limiti.


Regina Re

A quell’uomo

 



"A quell'uomo"


Quando le rughe ci sono sempre state 

la vecchiaia non arriva mai.

Agli occhi di un bambino passa inosservata  e con la leggerezza di uno sguardo

sfiora

la serenità si riposa 

sul volto di un uomo 

che osserva il mondo, curioso, 

col suo vecchio cannocchiale. 

L'azzurro del cielo si tinge di verde

all'ombra di un vecchio cappello

logoro di vita

ricca, ma umilmente vissuta

goduta, mai perduta.

Allora si sfogliano le pagine

ad ogni sbattere delle palpebre

tra le rughe dell'infanzia 

si aprono le nostre strade 

quando il tuo futuro, per noi,

era già accaduto

ma la cosa ti sfuggiva

come noi

che andavamo e tornavamo

senza mai restare veramente.

Te ne stavi tra i tuoi passatempi

e il tempo passava, tra i ritagli di tempo

i miei.

Mi fermo ora, su una sedia vuota

ad ascoltare una tv silenziosa

e spengo la luce e chiudo la porta

il pavimento di ghiaccio mi ascolta.

Mi chiedo dove conserverò il tuo spirito

Sulle ginocchia sbucciate?

Come macchie di ricordi

cadono ora le mie lacrime

perché l'alcol bruciava, allora,

quando inciampavo 

e pronta a rialzarmi

c'era sempre la tua mano. 


Regina Re


A mio nonno Gianni